Capo Caccia, l’imponenza della natura nella Riviera del Corallo
Sardegna Nord Ovest
Nel cuore della Riviera del Corallo, a pochi chilometri da Alghero, si erge maestoso Capo Caccia, uno dei luoghi più iconici e suggestivi del Nord-Ovest della Sardegna. Questo promontorio calcareo, che chiude a ovest la grande baia di Porto Conte, è un monumento naturale dove mare, roccia e vento si incontrano creando uno scenario di bellezza primordiale e inconfondibile.
Osservato da lontano, Capo Caccia rivela un profilo unico: la forma del suo promontorio ricorda la figura di un uomo disteso, un “gigante dormiente” che sembra vegliare sul mare di Alghero. Da qui il nome popolare con cui molti lo conoscono: il Dormiente o il gigante di Capo Caccia. Un profilo che al tramonto, con la luce calda che scolpisce le scogliere, regala una delle immagini più affascinanti della Riviera del Corallo.
Un paradiso naturale tra mare e roccia
Capo Caccia è il simbolo dell’imponenza della natura sarda. Le sue pareti verticali di calcare bianco, che si tuffano a picco in un mare dai riflessi turchesi e smeraldo, proteggono un ecosistema straordinario e un ricchissimo patrimonio geologico. Le spiagge circostanti, di sabbia bianca e finissima, si alternano a piccole calette nascoste e a tratti di costa selvaggia dove la vegetazione mediterranea diffonde profumi intensi di mirto, lentisco e ginepro.
Le escursioni in questa zona sono esperienze indimenticabili: tra le più suggestive, le gite in barca verso l’Isola Piana e l’Isola Foradada, così chiamata per il grande arco naturale che la attraversa. Entrambe fanno parte dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana, un’oasi dove natura, silenzio e mare incontaminato si fondono in perfetto equilibrio.
Le Grotte di Nettuno e l’Escala del Cabirol
Sul versante nord-occidentale del promontorio si aprono le celebri Grotte di Nettuno, tra le attrazioni più famose di tutta la Sardegna. Raggiungibili via mare dal porto di Alghero o attraverso la spettacolare Escala del Cabirol (“Scala del Capriolo”), un sentiero scavato nella roccia composto da 660 gradini panoramici, queste grotte rivelano un mondo sotterraneo fatto di stalattiti e stalagmiti, laghetti interni e sale scolpite dal tempo.
Visitare le Grotte di Nettuno significa compiere un viaggio dentro la natura più misteriosa, dove ogni goccia e ogni forma raccontano millenni di storia geologica.
Capo Caccia tra storia e natura
Il nome Capo Caccia risale all’Ottocento, quando il promontorio era frequentato dai nobili dell’epoca che vi organizzavano battute di caccia ai piccioni selvatici, praticate direttamente in barca. Oggi, al contrario, il sito è diventato un santuario di pace e biodiversità: è infatti Oasi permanente di protezione faunistica, dove trovano rifugio rare specie di uccelli e animali marini.
Tra le specie più osservate dagli appassionati di birdwatching, spiccano l’aquila del Bonelli, il falco pellegrino, il gabbiano reale e quello corso, la berta maggiore e la procellaria. Non è raro scorgere anche delfini e pesci luna che si avvicinano alla costa, rendendo ogni visita un’esperienza di pura meraviglia.
Il faro e la scienza del mare
Sulla sommità del promontorio, a 186 metri sul livello del mare, si trova il maestoso faro di Capo Caccia, tra i più alti e visibili d’Italia. La sua luce guida i naviganti e domina uno dei panorami più spettacolari dell’intera Sardegna. Poco distante sorge anche la stazione meteorologica, punto di riferimento per il monitoraggio climatico e marino della zona.
Non tutti sanno che…
Pochi sanno che Capo Caccia è visibile anche da molti chilometri di distanza, e nelle giornate limpide sembra quasi galleggiare tra mare e cielo. La leggenda vuole che il profilo del “gigante dormiente” sia quello di un antico re, pietrificato dagli dei per la sua superbia. Oggi, però, Capo Caccia è tutto tranne che immobile: vive nel respiro del vento, nel suono del mare e negli sguardi di chi, da Alghero o dal Parco Naturale di Porto Conte, ne ammira la maestà.
Capo Caccia deve il suo nome alle battute di caccia al piccione compiute in barca dai notabili dell’800 attorno al promontorio.
In tempi recenti è stata dichiarata oasi permanente di protezione faunistica, con grande beneficio delle varie specie presenti sia sopra che sotto l’acqua.
Luogo ideale per il birdwatching: presenti l’aquila del bonelli, il falco pellegrino, il gabbiano reale e corso, la procellaria e molti altri ancora.
Importante la sua stazione meteorologica e il suo faro, alto 186 metri sul livello del mare, uno dei più visibili a distanza di tutta Italia.
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