La Sella del Diavolo
Tra leggende celesti, natura incontaminata e vestigia millenarie, il promontorio simbolo di Cagliari incanta da secoli.
Giovanni Capula, architetto
Quartiere storico di Castello
San Pancrazio alta 37 metri
Edificazione dal 1305

Tra mito e panorami sul Golfo degli Angeli
La Sella del Diavolo è molto più di un profilo inconfondibile nel paesaggio cagliaritano: è un punto d’osservazione privilegiato sul Golfo degli Angeli, ma anche un crocevia di storia, natura e leggenda. Situata sul promontorio che chiude a est la spiaggia del Poetto, è parte integrante del colle di Sant’Elia e si erge a pochi minuti dal centro urbano, rappresentando una delle mete escursionistiche più amate dai cittadini e dai turisti. La sua forma caratteristica e la posizione dominante ne fanno una presenza iconica e misteriosa.
Un nome leggendario
Secondo la leggenda, il luogo fu teatro di una battaglia tra angeli e demoni, tanto bello da risultare conteso persino dalle schiere celesti. La versione più diffusa narra che Lucifero, ammaliato dalla purezza del sito, tentò di impadronirsene, ma fu sconfitto dagli angeli guidati da Michele. Durante lo scontro, la sua sella cadde e si pietrificò, formando il promontorio. Un’altra variante suggerisce che furono gli angeli a chiedere a Dio quel luogo privo di malvagità, suscitando la gelosia dei demoni. Da questa leggenda derivano i toponimi: “Sella del Diavolo” e “Golfo degli Angeli”, omaggio agli eterni difensori della baia.
Una natura ricca di varietà
I sentieri che si diramano dal piazzale di Calamosca o dal porticciolo di Marina Piccola offrono percorsi panoramici tra vegetazione mediterranea e scorci mozzafiato. Nelle giornate limpide, dalla cima si possono ammirare i dodici chilometri del Poetto, Capo Carbonara, il lungomare e il parco di Molentargius-Saline. La flora del promontorio include palme di San Pietro, ginepri, olivastri, lentischi ed euforbie, mentre la fauna è altrettanto ricca: vi nidificano uccelli rari come falco pellegrino, gheppio e pernice sarda, e tra i cespugli si aggirano volpi e conigli selvatici.
Luogo ricco di storia e spiritualità
L’area conserva anche importanti testimonianze archeologiche. Le cavità di capo Sant’Elia hanno restituito tracce di frequentazione sin dal Neolitico, e sulla sommità si trovano i resti di un tempio punico dedicato ad Astarte, documentato dal ritrovamento di una lastra conservata al Museo Archeologico di Cagliari. Accanto, si possono osservare due antiche cisterne, una punica e una romana, e le fondazioni della chiesa medievale di Sant’Elia, edificata nell’XI secolo dai monaci vittorini.
La tradizione vuole che il santo sia stato martirizzato proprio su questo colle.
Un ulteriore elemento storico è la torre spagnola, costruita per difendere la costa dalle incursioni saracene. In catalano veniva chiamata pouhet (pozzetto), da cui potrebbe derivare il nome Poetto, attribuito alla spiaggia sottostante. Durante la Seconda guerra mondiale, il promontorio fu inoltre militarizzato: lungo il percorso si incontrano ancora strutture belliche e un fortino, testimonianza del suo utilizzo strategico anche in epoche recenti.
Trekking emozionale
La Sella del Diavolo è oggi un luogo dove natura, storia e mito convivono armoniosamente, offrendo a chi lo percorre non solo un’escursione, ma un viaggio tra epoche, civiltà e suggestioni senza tempo. Che sia per un trekking all’alba, un’escursione serale o una passeggiata contemplativa, è sempre un’esperienza indimenticabile.