La chiesa di Sant’Anna

Sant’Anna, la “fabbrica” barocca simbolo di Stampace

Tra scalinate scenografiche, cupole imponenti e secoli di storia, la chiesa racconta l’identità del quartiere cagliaritano

Incastonata tra le vie del quartiere di Stampace, la chiesa di Sant’Anna si distingue per le sue cupole visibili da numerosi punti panoramici della città. Ma ciò che colpisce sin dal primo sguardo è la scenografica scalinata a tre rampe che introduce alla facciata in stile barocchetto piemontese, con la sua parte centrale concava e i due ordini architettonici decorati da colonne ioniche, timpani e rosoni.

Le origini dell’edificio affondano nel XIII secolo,

in un periodo segnato dalla distruzione della capitale giudicale di Santa Igia da parte dei pisani. Dopo la fondazione del quartiere fortificato di Castello, la popolazione si stabilì ai piedi delle mura, dando vita a Stampace. Qui fu edificata una prima chiesa romanica dedicata a Sant’Anna, eletta patrona del nuovo insediamento. Quel primitivo santuario fu demolito nel 1785 per fare spazio all’attuale edificio, la cui costruzione fu avviata su progetto attribuito all’architetto piemontese Giuseppe Viana.

I lavori, tuttavia, furono estremamente lenti,

tanto da far nascere tra i cagliaritani l’espressione ironica “sa fabbrica de Sant’Anna”, utilizzata ancora oggi per indicare qualcosa che non finisce mai. L’inaugurazione della chiesa avvenne solo nel 1818, priva però dei campanili e dell’altare maggiore. Il completamento dell’interno giunse nei primi anni del Novecento, mentre il secondo campanile fu terminato nel 1938. I bombardamenti della Seconda guerra mondiale causarono crolli e danni significativi, rendendo necessaria una lunga chiusura, seguita dalla riapertura al culto nel secondo dopoguerra.

Tre cupole e una navata unica

All’interno, la chiesa presenta una navata unica con transetto e tre cupole. Su ciascun lato si trovano quattro cappelle, disposte sotto arcate che reggono le coperture a cupola. La zona del presbiterio è arricchita da otto tribune affacciate sull’altare maggiore. Tra gli arredi di rilievo spiccano una statua marmorea del Crocifisso dei muratori, dono del re Carlo Felice, e un crocifisso ligneo del XVI secolo, entrambi testimonianza della devozione e del valore artistico che caratterizzano la chiesa.

Previsione a 6 giorni

 

Chiesa di Sant'Anna, Cagliari, Quartiere di Stampace - Emozione Media Sardegna - Tutti i diritti riservati
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Santa Restituta e Sant’Efisio

La posizione della chiesa la rende un punto di riferimento anche per esplorare altri due importanti edifici religiosi di Stampace. A breve distanza si trovano infatti la chiesa di Santa Restituta, edificata nel XVII secolo sopra una cripta utilizzata nei secoli come luogo di culto fenicio, paleocristiano, cisterna romana e rifugio antiaereo, e la chiesa di Sant’Efisio, costruita sulla grotta ritenuta luogo di prigionia del santo martire. Quest’ultima è il punto di partenza della celebre Festa di Sant’Efisio, una delle più importanti celebrazioni religiose della Sardegna. Non si può poi non notare anche la Chiesa di San Michele all’inizio di via Ospedale, quattro luoghi di culto che raccontano molto della storia di Cagliari.

Sant’Anna non è solo un capolavoro barocco, ma un monumento che riflette la resilienza e l’identità di un intero quartiere. Le sue cupole, la sua lunga e travagliata costruzione e il suo legame con gli eventi storici locali ne fanno uno dei simboli più autentici e affascinanti di Cagliari.

Chiesa di Sant'Anna, Cagliari, Quartiere di Stampace - Emozione Media Sardegna - Tutti i diritti riservati

Sa fabbrica de Sant’Anna, è un’espressione tipica che indica dei lavori che non finiscono mai.

Stampace è uno dei quattro quartieri storici di Cagliari, insieme a Castello, Villanova e la Marina.

Il quartiere ospita gran parte dei riti di Sant’Efisio, dalla partenza del 1° maggio fino al suo ritorno serale il 4.

Nella cripta di Santa Restituta trovarono riparo molti cagliaritani durante i bombardamenti della II Guerra mondiale.

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