La città di Cagliari
Cagliari città regia della Sardegna
La città sul mare, la casa dei fenicotteri rosa, l’eredità lasciata dai fenici.
Tutto questo è Cagliari, il capoluogo della regione, considerato il centro della vita politica, economica, turistica e culturale della Sardegna.
Il Poetto, la spiaggia dei centomila
Il Poetto, la spiaggia dei cagliaritani, è detta “dei centomila” per il numero approssimativo di bagnanti che vi si riversano nei giorni estivi di punta. Negli oltre dieci chilometri di sabbia finissima trovano spazio diversi stabilimenti balneari, ma anche grandi estensioni di spiagge completamente libere.
Non mancano, poi, le strutture per la pratica degli sport estivi per eccellenza.
È la spiaggia dei cagliaritani che anche nei mesi invernali adorano crogiolarsi sotto il sole, oppure semplicemente andare a fare due passi sul lungo mare per respirare l’aria salmastra carica di iodio ben dosata dalle brezze sempre presenti di scirocco, libeccio o per i più coraggiosi anche di maestrale.
La sua storia
Cagliari è città regia: il suo cuore è circondato da imponenti torri e bastioni che raccontano tutto il suo ricco passato fatto di antiche tradizioni, guerre e ritrovamenti.
La casa dei fenicotteri rosa
Ai piedi di Monte Urpinu, il polmone verde della città, hanno trovato casa i fenicotteri rosa, riuniti in numerose colonie tra lo stagno di Molentargius e quello di Santa Gilla, definiti come zone umide protette dalla Comunità Europea.
E poi le sue chiese antiche, la Basilica di Bonaria, la cattedrale di Santa Maria e Santa Cecilia, la Chiesa di Sant’Anna e la festa del compatrono che culmina il 1° maggio, con la processione del simulacro di Sant’Efisio.
Ancora: la sua vita notturna, fatta di locali in riva al mare, ma anche di ritrovi nella rocca della città vecchia, dove i piccoli scorci sembano animarsi.
La casa dei fenicotteri
Ai piedi di Monte Urpinu, il polmone verde della città, hanno trovato casa i fenicotteri rosa, riuniti in numerose colonie tra lo stagno di Molentargius e quello di Santa Gilla, definiti come zone umide protette dalla Comunità Europea.
E poi le sue chiese antiche, la Basilica di Bonaria, la cattedrale di Santa Maria e Santa Cecilia, la Chiesa di Sant’Anna e la festa del compatrono che culmina il 1° maggio, con la processione del simulacro di Sant’Efisio.
Ancora: la sua vita notturna, fatta di locali in riva al mare, ma anche di ritrovi nella rocca della città vecchia, dove i piccoli scorci sembano animarsi.

Fu capitale del Regno di Sardegna, dal 1324 al 1720 prima, e dal 1798 al 1814 poi.

Sette i colli sui quali sorge la città: Castello, Colle San Michele, Colle di Bonaria, Monte Urpinu, Monte Claro, Tuvumannu e Tuvixeddu.

Dietro il promontorio della Sella del Diavolo si trova Calamosca, da non perdere per il turismo attivo.

La lunga passeggiata che abbraccia la città, col suo percorso che inizia dal porto, fino ad arrivare ai margini dello stagno di Molentargius, la casa dei fenicotteri rosa.
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